Le prime impressionanti prove di text generation e design delle AI hanno lasciato tutti stupefatti. Noi compresi, e ci siamo chiesti: le AI come Chat GPT sostituiranno i copywriter?
Nelle ultime settimane abbiamo letto, sentito parlare e/o provato noi stessi l’enorme potenzialità di AI come Chat Gpt e la corsa all’oro che ne è conseguita tra le grandi multinazionali della Silicon Valley. Abbiamo assistito al fallimento in diretta mondiale della versione di Google (che ha causato un crollo in borsa di BigG di circa il 9%) e visto durante il nostro scrolling quotidiano migliaia di pubblicazioni prodotte dalle sopracitate AI.
Le AI sostituiranno i Copywriters?
Una delle feature più riuscite di strumenti come Chat Gpt è sicuramente quella di riuscire a creare testi grammaticalmente corretti e di senso compiuto con pochi e semplici input.
Il pensiero di chi, come la persona che scrive, vive scrivendo piani editoriali, post, testi ed in generale parole per qualcuno è stato subito uno: è finita! Nessuno pagherà più qualcuno per creare testi quando esiste uno strumento che può farlo in semiautonomia gratis (o quasi) in pochi minuti invece che in diverse ore.
Ma andiamo con ordine, cosa sono le AI come Chat Gpt?
Chat GPT è un software di intelligenza artificiale fruibile in modo gratuito, in grado di scrivere testi di qualunque tipo su indicazione dell’utente.
Può anche generare contenuti relativi a qualsiasi argomento perché ha accesso a un’ampissima serie di fonti e informazioni sparse online, che raccoglie ed elabora con coerenza rispetto alla richiesta presentata.

In quali campi sono utilizzabili strumenti come le AI oltre al copywriting?
Questa tipologia di strumenti trova applicazione in una serie di campi di lavoro non ancora determinata, ma sicuramente vastissima.
Abbiamo già parlato della sua capacità di creare testi ma, ad esempio può anche replicare la voce di un’artista (campionarla insomma) e questa può essere usata per creare nuovissimi brani fake del nostro cantante preferito, come in una sorta di “deep fake” musicale.
Potrebbe trovare applicazione nel servizio clienti, alcune compagnie ne utilizzano già di molto semplici; Poste Italiane ha un suo operatore digitale. Questo è capace di interpellare il cliente e capire le sue risposte vocali con precisione per indirizzarlo verso altri step di risoluzione del problema o indicargli egli stesso soluzioni esaustive al problema.
Sul piano del design e dell’arte c’è ancora da lavorare, sono famosi oramai gli errori dell’AI nella costruzione digitale delle dita umane, continuamente in dubbio sul numero corretto di estremità che un umano possiede n una mano: 4? 6? numero indefinito?
Ma la capacità di generare concept veloci e validi di automobili ed oggetti a partire da una stringa di parole non possono che stupire anche il non addetto ai lavori di settore.
Ah vi ho già detto che Chat Gpt è in grado di scrivere stringhe di codice computazionale?
Se interrogato adeguatamente produce come output righe di codice utile alla risoluzione dell’interrogazione del programmatore; per non farsi mancare nulla ha poi passato due colloqui da programmatore di livello 3 sia per Amazon che per Google risultando tra i migliori candidati in entrambi i casi.
Insomma, le applicazioni possono essere davvero molte e in tantissimi campi di lavoro, considerano che lo sviluppo è ancora alle origini e la capacità di apprendere di questi strumenti unita agli investimenti a 9 zeri li porteranno ad avere uno sviluppo esponenziale nel brevissimo tempo.
Ma torniamo alla domanda di partenza, il lavoro dei copy è al sicuro rispetto all’avvento delle AI?
Nessun lavoro è al sicuro, questa è l’unica sicurezza.
Ma cinismo a parte la risposta è sì, almeno per ora! Basta essere dotati della giusta dose di inventiva e astrazione.
Dai test effettuati sui text generator disponibili, a pagamento e non, questi sono risultati sì utili ma non definitivi.
Mi spiego.
Quando interrogati i text generator su base AI creano un testo da un prompt di poche parole, previa selezione di un voicetone adeguato. Il risultato è molto spesso sensato ma non pubblicabile prima di una revisione attenta del contenuto.
Questo perché i contenuti prodotti sono una commistione quasi ben fatta di ciò che ha trovato online il bot, e come ben sappiamo non tutto quello che troviamo online è giusto dal punto di vista contenutistico, né di quello valoriale, politico e addirittura etico.
Internet si sa è un giungla di informazioni false, pubblicità e contenuti di valore che spesso l’AI non è in grado di valutare a fondo, usandole per il nostro output.
Ancor più importante, l’AI non crea nulla!
Un’AI elabora informazioni online e le restituisce in una nuova forma all’utente, con molteplici casi di copyright non salvaguardato e citato (prima gatta da pelare che andrà risolta per proteggere la proprietà intellettuale dei creator digitali e non).
Chat GPT può sostituire il lavoro di un copywriters professionista?
No!
Le figure creative come il designers, gli art director e anche i copywriter continueranno ad esistere, probabilmente muteranno e svilupperanno nuove competenze ma questo è inevitabile e già succede.
Un claim creativo e semplice come quello famoso di Emanuele Pirella per Perlana, ad esempio, ha fatto storia e ancora oggi è parte della nostra cultura di massa.
Un’AI non è in grado, almeno per ora, di conoscere un popolo e la sua cultura così come i gusti del pubblico; non è capace di astrarre un concetto e semplificarlo all’osso per renderlo unico e fruibile a tutti.
A cambiare sarà probabilmente il numero di figure predisposte a questa tipologia di lavoro, ma è un cambiamento fisiologico dell’innovazione continua. Fu lo stesso durante la rivoluzione agricola negli anni ’20 in America o nelle fabbriche quando ha decimato il numero di operai.
Alla fine a salvarci sarà proprio la differenza primaria che separa uomo e macchina, la semplice e insostituibile creatività, ancor oggi prerogativa dello sviluppo umano.